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sabato 28 agosto 2010

Zero Titoli......di Travaglio

Ogni tanto, leggendo i dati sulla diffusione del nostro giornale, aumentata anche in agosto, ci domandiamo il perché. In fondo siamo in quattro gatti a fare un piccolo quotidiano ancora pieno di errori e ingenuità, tipici della minore età. Poi però leggiamo altre gloriose testate e qualche perché salta fuori. L’altro giorno Mario Gerevini del Corriere della sera scopre che la società di famiglia di Corrado Passera, amministratore di Intesa San Paolo (prima banca italiana, azionista del Corriere), quello che l’altro giorno tuonava al Meeting di Rimini contro “la classe dirigente italiana che fa indignare”, ha fatto rientrare da Madeira, “zona franca al largo del Portogallo”, 10 milioni ivi parcheggiati dal 1999. La notiziona è finita a pagina 35 del Corriere, che nelle pagine precedenti doveva pubblicarne di ben più importanti, tipo: “Negli Usa vendono zoo e parchimetri”, “Il tesoro svizzero di Duvalier” (l’ex dittatore di Haiti, mica l’amministratore della prima banca italiana), “Il Maradona d’Asia via per un bicchier d’acqua”, “La figlia di Cameron nasce in Cornovaglia”, “Vietato non assumere con Facebook”, “Paris Hilton segnala un ladro su Twitter”, “A Natale la tv 3D senza occhialini”, “Il personal trainer in ufficio contro lo stress da rientro”, “Se Wall Street cucina italiano”, “L’acqua fa dimagrire”, “L’altro finale di Alamo”, il cruciverba dell’estate. Al confronto, il Tg1 di Minzolingua pare quasi un telegiornale.

Secondo esempio: l’altroieri l’Espresso anticipa lo scoop di Lirio Abbate sulle nuove accuse di mafia lanciate da Gaspare Spatuzza a Renato Schifani. Il quale, secondo il pentito ritenuto attendibile dalla Procura nazionale antimafia e da quelle di Firenze, Caltanissetta e Palermo, sarebbe stato l’ufficiale di collegamento tra i fratelli Graviano (mandanti delle stragi di via d’Amelio, Milano, Firenze e Roma) e il duo Berlusconi-Dell’Utri, prima di essere eletto senatore nel collegio di Corleone. Naturalmente queste accuse vanno riscontrate, ma sono un’altra notiziona che finirebbe in prima pagina su tutti i giornali e nei titoli di tutti i tg in qualsiasi paese democratico. Dunque non in Italia. Infatti è stata totalmente ignorata da tutti i tg e campeggiava sulla prima pagina di un solo quotidiano: il nostro. Si dirà: gli altri l’avran data nelle pagine interne. Sì, buonanotte. A parte la Repubblica, che l’ha confinata in un articoletto a pagina 25, gli altri non le hanno dedicato mezza riga. Zero assoluto su Il Giornale e su Libero (e si capisce). Ma anche sulla Stampa. E sul Corriere che, dopo aver riempito paginate con i finti scandali su Di Pietro e Fini (cucina Scavolini compresa), è in tutt’altre faccende affaccendato: sviolinate a Marchionne e a Napolitano (che peraltro, sul caso Melfi, dicono l’uno l’opposto dell’altro), una lettera di Stefania Craxi contro Tremonti che ha osato citare quel pericoloso incensurato di Berlinguer anziché il pregiudicato Bettino, il sorteggio di Champions League, il solito cruciverba dell’estate, la solita lettera di James Bondi.

Che saranno mai, in una giornata così pregna di eventi epocali, le nuove accuse di mafia al presidente del Senato? Oltretutto, riferendole, si finirebbe per dare ragione a quei pochi giornalisti che in questi anni han continuato a chiedere conto a Schifani di certe sue liaisons dangereuses, nel silenzio della grande stampa e dei politici di destra e di sinistra (la seconda carica dell’Antistato è attesa con tutti gli onori a Torino, alla festa nazionale del Pd). Anziché riprendere lo scoop dell’Espresso, il Pompiere preferisce anticipare quello ben più succulento di Panorama: il ministro Maroni, fotografato con una simpatica coppola in testa, intima alla mafia di “arrendersi”, mettendo fra l’altro in pericolo qualche prezioso alleato. Ma nessuno pensi che l’occultamento del caso Schifani sia censura o servilismo verso il Pdl. In attesa di tempi migliori, il Pompiere combatte B. con i messaggi subliminali. Ieri infatti pubblicava un succulento articolo sull’isola di Sant’Elena. Capìta la sottile metafora?

venerdì 27 agosto 2010

25% DEI WORM USA L'USB


Secondo PandaLabs, nel 2010, il 25% dei nuovi worm sono stati disegnati per diffondersi via USB. Questo tipo di virus riesce a replicarsi su qualunque sostegno abbia una memoria come cellulari, macchine fotografiche digitali, lettori MP3, HD esterni...

La distribuzione è molto efficiente e un sondaggio di oltre diecimila piccole/medie aziende in 20 paesi (aziende con meno di 1000 computer) ha fatto emergere che il 48% di queste è stata infettata almeno una volta nel 2010 e che il 27% di queste infezioni è dovuta da worm trasmessi via USB.

La tecnica di base è come segue: Windows usa il file Autorun.inf su questi drive e gadget per sapere quale azione compiere quando questi vengono collegati al PC. Questo file, nella root della memoria esterna, ha l'opzione di eseguire parte del contenuto esternamente quando viene collegata al PC.

Modificano l'Autorun.inf è possibile forzare il virus ad auto-eseguirsi immediatamente infettando il PC semplicemente perché ci si è collegati via USB.

sabato 14 agosto 2010

E io pago!!

Virus A, gli esperti dell’Oms sul libro di BigPharma E’ ufficiale, l’emergenza per la febbre “suina”, il Virus A, H1N1, che ha sconvolto il mondo lo scorso inverno, è finita. Lo ha proclamato l’Organizzazione mondiale della sanità con una dichiarazione formale della sua direttrice Margaret Chan, lo scorso 10 agosto. Non ci sono stati sfracelli, i morti sono stati molto meno di una banale influenza ma le società farmaceutiche globali hanno guadagnato un sacco di soldi dalla realizzazione di un vaccino che si è rivelato poi inutile. Forse perché quelle società hanno dentro la stessa Oms più di qualche sponda. Non siamo noi sospettosi a denunciarlo ma lo ammette la stessa Oms che l’11 agosto ha pubblicato la lista completa dei componenti il suo Comitato d’urgenza; lista dalla quale emergono, comprovate, i legami fortissimi con l’industria farmaceutica.

Il Comitato di Urgenza è composto da 16 nomi che possono essere consultati sul sito ufficiale dell’Oms. Di questi, solo sei hanno pubblicato, sullo stesso sito, la “dichiarazione di interesse”, cioè una scheda in cui vengono riportati curriculum e eventuali conflitti di interesse. Benché, in calce alla dichiarazione, la stessa Oms precisi che non si riscontrano “conflitti particolari” e che comunque questi legami erano stati resi noti agli altri membri del Comitato, quello che si legge desta più di un’inquietudine.

La dottoressa Nancy Cox riceve regolarmente «supporto finanziario» per la sua attività di ricerca direttamente dalla Ifpma, cioè l’associazione internazionale delle industrie farmaceutiche. Il professor Arnold Monto ha svolto consulenze proprio nel campo delle influenze pandemiche e/o stagionali per Gsk, Novartis, Roche, Baxter and Sanofi. cioè le principali società produttrici di vaccino. Il dottor John Wood ha avuto contratti per le sue ricerche in Inghilterra con Sanofi, Csl, Ifpma e Novartis. Ancora in Gran Bretagna, la professoressa Maria Zambon riceve fondi dalle industrie produttrici di vaccino come Sanofi, Novartis, CSL, Baxter and GSK. Consulenze sempre per Roche e Gsk, infine, da parte del professor Neil Morris Ferguson. Solo uno dei sei ha dichiarato di aver collaborato solo con le associazioni del trasporto aereo, mentre gli altri dieci “saggi” – tra cui non figurano italiani – non hanno rilasciato dichiarazioni di “interesse”.

L’influenza A ha provocato nel mondo 18500 decessi contro i 250-500 mila attribuibili ogni anno all’influenza stagionale. Un rapporto incredibile che non giustifica in nessun modo l’allarme lanciato lo scorso anno e che spinse i governi a stanziare circa 10 miliardi di euro, finiti nelle casse delle grandi case farmaceutiche, per la produzione di vaccini che oggi, spiega ancora l’Oms, «non servono più a niente». L’Italia stanziò circa 400 milioni di euro assicurandosi 48 milioni di dosi. Lo scorso luglio il governo ha ammesso che circa 8 milioni di dosi, su 12, sarebbero state gettate. Non solo, altre 12 milioni acquistate ma non ritirate saranno a carico dello Stato per via di un contratto capestro firmato dal ministero della Sanità con la Novartis. Da ricordare che lo scorso anno il ministro della Salute era Maurizio Sacconi la cui moglie è direttrice di Farmindustria. Un conflitto di interessi che allora non colpì a sufficienza e che forse andrebbe meglio indagato.

Negli Usa sono stati già gettati via 40 milioni di dosi per una perdita di 260 milioni di euro. Come spesso capita, un disastro per le finanze pubbliche un affari per poche multinazionali.(IlFattoQuotidiano.it)

martedì 10 agosto 2010

Mumbai, incidente petrolifero: disastro ambientale in India

In India, dinanzi al porto di Mumbai, la Guardia Costiera lavora alacremente cercando di contenere una perdita di petrolio che sgorga da un cargo inclinato e che sta affondando: 300 containers sono gia’ finiti in acqua, ma l’emergenza rischia di aggravarsi. Due mercantili, l’MSC Chitra e il Khalija, hanno avuto una collisione sabato nell’imboccature del porto di Mumbai. Una nave e’ riuscita a rientrare in porto, dove adesso e’ sottoposta a lavori di riparazione; ma la Chitra MSC, a causa dell’urto, si e’ inclinata nettamente e ha cominciato a perdere il carico.
 

Sei navi guardacoste sono al lavoro per ridurre l’impatto, mentre un elicottero lancia spray dissolvente. Il Chitra MSC aveva un carico di 1.219 container, con 2.662 tonnellate di petrolio, 283 tonnellate di gasolio e 88.040 litri di olio lubrificante. La marea inquinante si sta allargando e strisce di petrolio si stanno avvicinando alle grotte di Elephanta e potrebbero arrivare alla cintura di mangrovie lungo la costa. 
Il porto di Mumbai e’ stato chiuso ed e’ stato chiesto ai pescatori non uscire. A causa della precaria posizione della nave, pericolosamente inclinata sul suo lato sinistro, le squadre di emergenza non riescono a salire a bordo per individuare il punto di fuga. Intanto il traffico nel porto e’ stato sospeso perche’ i container rendono pericolosa la navigazione nel canale. (AGI). 

Atlete della GdF, MITICHE!!

“Denise Karbon e Isolde Kostner erano a conoscenza delle modalità con le quali la società estera a cui si erano affidate gestiva la loro immagine sportiva ed erano consapevoli delle modalità con le quali investiva i guadagni derivanti dalle sponsorizzazioni, avendo sempre conosciuto e ratificato quella specifica attività”. Parola del promotore finanziario Roland Costa, che attraverso il suo legale sta spiegando ai magistrati di Bolzano come le due campionesse dello sci tricolore evitassero il fisco italiano fatturando all’estero.





Fonte: www.ilfattoQuotidiano.it





venerdì 6 agosto 2010

Il ministro del turismo italiano.....

la nostra "rossa" ministro del turismo Brambilla, dopo lo spot che esorta gli italiani a trascorrere le vacanze nel Belpaese, e' stata avvistata sul bagnasciuga francese........